mercoledì 31 ottobre 2012

Vellutata di zucca con salvia ed anelli di cipolla: un Mycs primo piatto

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Il successo ottenuto con il ritorno sulle pagine dei nostri blog del MYCS Restaurant è stato davvero strepitoso ed inaspettato, l'entusiasmo per noi amiche è salito alle stelle e oggi vi presentiamo con tanta voglia di "sentire" i vostri commenti riguardo.....

I nostri MYCS primi piatti:

La casa di Artù: Vellutata di zucca con salvia ed anelli di cipolla
A fiamma dolce: Risotto alla zucca, nocciole e mele
Le delizie della mia cucina: Maltagliati zucca e fagioli
Nuvole di farina: Spaghetti integrali in crema di zucca e cavolo cappuccio


Il nostro menù prosegue sempre con la amata zucca, alimento fondamentale nella stagione autunnale, versatile e abbinabile in maniera inconsueta.


Per due persone:

400 gr di zucca pulita
2 bicchieri e mezzo di brodo vegetale fatto con dado homemade bimby
1 spicchio di aglio rosa francese
2 ciuffi di salvia fresca
1 cipolla bianca
olio evo
olio per friggere
pepe nero Tec Al


Cosa dovete fare:

Pulire bene la zucca da semi, buccia e filamenti. Come sempre vi consiglio di conservare i semi e farli essicare, sono ottimi nelle preparazioni di panetteria o nelle insalate fresche.
In una pentolina versare due cucchiai di olio evo, l'aglio sminuzzato e far soffriggere leggermente.
Aggiungere la zucca tagliata a dadini, iniziare la cottura con il coperchio e con mezzo bicchiere di brodo vegetale. Dopo circa 10 minuti aggiungere il resto del brodo e un ciuffetto di 4-5 foglie di salvia fresca.
Nel frattempo tagliare la cipolla bianca ad anelli, avendo cura di tenere solo quelli più grandi, e mettendo subito in pentola (insieme alla zucca in cottura) gli anellini centrali più piccoli.
Passati altri 10 minuti frullare la zucca e il brodo (togliendo le foglie di salvia). Otterrete una crema molto omogenea e profumata. Aggiustare di sale se necessario.

Friggere in abbondante olio gli anelli di cipolla al naturale (no impanatura, no pastelle) e le foglie singole dell'altro ciuffo di salvia fresca.

Servire caldissima la vellutata sulla quale depositerete gli anelli di cipolla e le foglie di salvia fritte. Cospargere con pepe nero.

Vellutata di zucca con salvia ed anelli di cipolla


Anche questa volta il mio piatto è senza glutine, senza lattosio, privo di colesterolo, e soprattutto vegan.

Il sommelier consiglia: Traminer aromatico dell'Alto Adige



Il MYCS Restaurant vi aspetta mercoledì prossimo....non mancate!



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Un augurio di trascorrere una piacevole serata a tutti quelli che festeggeranno  Halloween questa sera!
Un augurio a chi invece si dedicherà ad onorare la festa di Samhain. (per te amica mia!)


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ps. un pensierino a tutte le stelle che brillano in cielo, ognuno avrà la sua "speciale" a cui dedicare un piccolo gesto affettuoso! ciao nonni! ciao zii! ciao amici che siete lassù!

lunedì 29 ottobre 2012

Cucina regionale Piemontese: Fritto Misto alla Piemontese

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Devo dire che non avrei proprio scommesso un centesimo per garantire la mia presenza qui oggi nella raccolta delle ricette regionali. Ma ci sono riuscita e meno male, anche perchè l'argomento di oggi è davvero molto interessante:

I fritti

sfido a trovare una sola regione dove non ci sia almeno un piatto tipico fritto, o dolce o salato.
Se volete fare un giretto, accomodatevi cucina per cucina e mi raccomando....stasera cucinate solo un leggero brodino vegetale! 


FRIULI VENEZIA GIULIA: I "crafen" di "Nuvole di farina"
PIEMONTE: qui da me


Fritto misto alla piemontese (riassunto e tratto da svariate fonti sul web e da wikipedia)

Il fritto misto alla piemontese è un famoso piatto unico tipico della tradizione popolare delle campagne. Nelle cascine venivano macellati gli animali e per "sprecare" il meno possibile, venivano cucinate anche le frattaglie.
Si trattava di una preparazione tipica di questa stagione autunnale e dell'inverno (per chiari motivi igenici), mentre ormai è facile trovarlo nei menù dei nostri ristoranti anche tutto l'anno. 

Le frattaglie degli animali macellati (agnello, vitello, maiale) venivano impanate e fritte (in olio per chi lo aveva, altrimenti nello strutto!) 

Il piatto attuale è senza dubbio diverso da quello che veniva degustato dai miei antenati, infatti a fianco degli ingredienti più tradizionali, compaiono diversi tipi di carne, si abbina il dolce al salato, si sono aggiunte le verdure ed anche la frutta. 

Tradizionalmente comprende:
fegato, polmone, rognone, cervella, animelle, filoni, testicoli, carrè di agnello, fettine di vitello, verdure di stagione (cavolfiore), amaretti, semolino dolce

Attualmente si trovano in aggiunta:
petto di pollo, cosce di rana, mele, pesche, albicocche, uva, quadrotti di polenta, pavesini con marmellata


Io personalmente mi limiterò a consigliarvi la ricetta del Semolino Dolce, che ho trovato uguale identica in svariati blog, siti di diversi comuni piemontesi e anche in alcuni forum di cucina. Onestamente non sapendo a chi attribuirne la paternità o maternità ve la trascrivo pari pari, con la mia modifica a fianco in rosso!

Un vassoio di semolino dolce per voi!


Ingredienti:
200 gr zucchero
125 gr di semolino
500 ml di latte intero (io ho usato quello di soja)
1 scorza di limone (io mezza fialetta di aroma limone)

1 uovo
pane gratuggiato


Procedimento
In un pentolino con il fondo spesso far bollire il latte, con lo zucchero e la scorza di limone (io ho usato l'aroma, visto che non avevo limone non trattato!). Aggiungere il semolino e mescolare energicamente con una frusta per evitare il formarsi dei grumi. Cuocere circa 5 minuti, versare l'impasto in un piatto e livellarlo alto circa un centimetro. Lasciare raffreddare.

Tagliare a losanghe, passare nell'uovo sbattuto, nel pane grattato e friggere in abbondante olio (io di arachide). 

Procedimento


Servire caldissimo.

Semolino dolce fritto

Un dolce fritto piemontese

Questo oltre ad essere uno degli ingredienti che costituisco il fritto misto alla piemontese, spesso veniva proposto come merenda per i bambini, sostanziosa e golosa! Che ve ne pare???


Ci si ritrova tra 15 giorni con il consueto appuntamento delle ricette regionali.


venerdì 26 ottobre 2012

Scrigno integrale di carne e spinaci con erba cipollina

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Che bella accoglienza che ci avete riservato per la prima uscita del nostro MYCS Restaurant con gli antipasti a base di zucca!! Davvero un successo notevole ed inaspettato. Vi ringrazio di cuore perchè ogni vostro commento, ogni vostra parola mi riempie davvero di gioia.

Sono qui a promettervi che tornerò presto più attiva anche nelle pubblicazioni e nelle visite ai vostri blog. Il lavoro mi sta assorbendo molte energie ultimamente. Patisco l'autunno, alla sera crollo in poltrona per poi dirigermi nel letto e rimanere tutta la notte con gli occhi sbarrati....maledetta insonnia!!!

Oggi vi propongo una ricetta deliziosa, da preparare anche in anticipo, semplice e velocissima (se cucinata al microonde)

Lista della spesa

500 gr di carne macinata mista bovino-suino
300 gr di spinaci biologici già bolliti e tagliati finemente
1 mazzetto di erba cipollina fresca (di mia coltivazione) tagliata fine
1 uovo intero bio + 1 albume
Confezione di Pane Pema Integrale di segale Biologico da 375 gr
sale q.b.
latte q.b
pepe nero q.b.

Come fare

Amalgamare in una ciotola tutti gli ingredienti ad esclusione del Pane Pema.
Prendere la teglia crisp del forno a microonde (io ho usato la tortiera crisp da 22) e foderarla con il Pane Pema sia sul fondo che tutto intorno.
Versare all'interno il composto che avete ben miscelato.

La preparazione

Coprire con altro Pane Pema, avendo cura di irrorare con un poco di latte.
Cuocere a funzione crisp per 9 minuti oppure a 750W con tortiera crisp.

Versare lo scrigno integrale su un piatto, si può consumare tiepido, ma io onestamente lo preferisco proprio caldo. Tagliate le fette con il coltello seghettato da pane, per non rovinare lo scrigno.




Noi lo abbiamo trovato un ottimo piatto unico, completo e profumato. Molto digeribile, piacevole anche se servito su una bella tavolata tra amici.
Si possono a piacere accompagnare salse: rubra, ketchup, al curry, all'erba cipollina (sarebbe stata perfetta, ma in famiglia avevano troppa fame, e non ho fatto in tempo!)


Buon week end !!!


mercoledì 24 ottobre 2012

Panna cotta salata alla zucca, profumata al rosmarino: un MYCS antipasto

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Sono passati un bel po' di mesi da quando il Mycs Restaurant ha fatto capolino nelle pagine dei blog, e su Twitter (#mycs),  un menù a tutta melanzana fu galeotto....l'amicizia ci ha tenuto strette (virtualmente) per tutto questo tempo ed insieme a StefaniaYrmaCarla abbiamo deciso di riaprire il nostro MYCS Restaurant e di proporvi un menù completo a base di zucca, ogni mercoledì su questo schermo...si parte!

ZUCC-A-TE

Come in ogni menù che si rispetti  signori e signore....l'Antipasto: 

La casa di Artù (qui da me): Panna cotta salata alla zucca, profumata al rosmarino (vegan)
A fiamma dolce (da Yrma): Zuccosi alla cannella
Le delizie della mia cucina (da Carla): Tortini di zucca e ricotta
Nuvole di farina (da Stefania): Composta di zucca "musquee de provence"


Panna cotta salata alla zucca, profumata al rosmarino

Ingredienti

300 gr di zucca varietà delica
una confezione di panna di soja da 250 gr (io uso alpro soja)
sale fleur de sel de camargue (un cucchiaino)
rosmarino foglie contuse Tec Al (due cuccchiaini)
un cucchiaino di agar agar

glassa di aceto balsamico per decorare


Procedimento

Pulire la zucca da buccia, filamenti e semi (teneteli da parte per altre preparazioni).
Tagliarla a tocchetti e cuocere a vapore. Io ho usato la vaporiera del microonde (6 minuti a 650W)
In un bicchiere del frullatore ad immersione mettere la zucca e la panna e creare un composto omogeneo.
Versare in un pentolino e cuocere aggiungendo sale, rosmarino e agar agar. Appena inizia a bollire contare due o tre minuti, facendo attenzione a non far attaccare al fondo!
Versare in stampini monodose, raffreddare in frigo. Io ho usato i comodissimi stampi in silicone di Happyflex, forma a cuore.

Zucca in antipasto

Togliere dal frigo qualche minuto prima di servire, versare come decorazione della glassa di aceto balsamico e qualche foglietta di rosmarino Tec Al.

Panna cotta salata, profumata al rosmarino

Per il gioco degli equilibri, la zucca con la sua dolcezza, il profumo carico del rosmarino e la lieve acidità della glassa di balsamico rendono unico questo piatto. 
Adatto a celiaci, intolleranti al lattosio, regime vegan. Senza colesterolo.

Il sommelier consiglia: Sauvignon del Collio


Se il menu a tutta zucca vi incuriosisce, e se avete gradito gli antipasti, vi  consiglio di passare mercoledì prossimo per la carrellata dei primi piatti.


Il MYCS restaurant è aperto!!!

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Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Staffetta in cucina


lunedì 22 ottobre 2012

Crostata con frolla di grano saraceno e confettura di gelso nero

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Buon inizio settimana a tutti i miei adorati lettori!

Ieri il tempo qui a Camelot era davvero meraviglioso, il cielo era azzurrissimo, il sole scaldava ancora bene, ne ho approfittato per farmi una bella passeggiata con la mia pelosa. Ci siamo godute un pò le nostre colline. Magari se mi ricordo scarico alcune foto che ho scattato e ve le mostro. Che ne dite?

Proprio nello scorso post vi scrivevo che non amo molto l'autunno, ma che vi avrei però reso partecipi dei lati positivi che io vedo in questa stagione...

Dopo le zuppe, altra nota positiva è: accendere il forno, sia quello a legna che quello elettrico.

Oggi vi presento una frolla deliziosa, a base di farina di grano saraceno al 100%.

Cosa occorre:
250 gr di farina di grano saraceno
100 gr di zucchero
150 gr di burro
2 uova biologiche medio piccole

1 barattolo di confettura di gelso nero Scyavuru

Come fare:
Impastare come vostra abitudine la frolla. Avvolgere il panetto con carta trasparente e metterlo in frigo per almeno mezz'ora. Questo impasto risulta molto più appiccicoso rispetto a quello con farina di grano (con glutine).

A questo punto in una teglia (la mia da 24 cm) stendere l'impasto dopo aver imburrato ed infarinato il fondo. Si fa un pò fatica a stendere, magari aiutatevi con un pizzico di farina (di grano saraceno). Lasciare un bordo alto un centimetro tutto intorno alla teglia. Tenere da parte un poco di impasto per decorare la superficie.

Versare la confettura di gelso nero Scyavuru sulla base. Decorare con striscioline di pasta arrotolate.


Io ho avanzato un poco di impasto e ho realizzato anche una decina di biscottini (che non ho fatto in tempo a fotografare)


Cuocere la crostata in forno caldo. Io ho voluto sperimentare le funzioni preimpostate del mio forno (quasi nuovo) nello specifico "Prof. Pasticceria - Pasta Frolla", livello uno per circa 35 minuti. (160°C)

Crostata con frolla di grano saraceno


La confettura Scyavuru la trovate in vendita qui, io ho acquistato presso di loro, sono velocissimi, puntuali, il pacco è ben imballato e la qualità è elevatissima. Oltre a questo c'è un  fattore che a me sta molto a cuore: tutti i prodotti sono di agricoltura biologica!!!!


Amiche ed amici intolleranti al glutine, si può considerare adatta anche a voi questa crostata vero??? aspetto risposte, grazie!




giovedì 18 ottobre 2012

Zuppa di cereali e legumi con crostini superpiccanti

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La nebbia. La pioggerellina. L'aria umida.
Le foglie che cambiano colore.
Le sedie da giardino e il gazebo già riposti da tempo.

E quindi? vuol dire che è arrivato l'autunno, e dirvi che amo questa stagione non è affatto vero, sarebbe una bugia enorme!

Io adoro il caldo. L'estate. Il cielo azzurro. Il sole. E non si discute!!!

Se devo però farmi piacere l'autunno allora inizio da oggi ad elencare le ricette che amo, e a tenervi aggiornati sulle cose che adoro fare in questa stagione. In primis leggere davanti al camino la sera, e magari addormentarmici pure con il libro sul naso!

Iniziamo da qui:


Zuppa di cereali e legumi:

250 gr di mix di cereali e legumi
1,8 litri di acqua
1 cipolla bianca biologica
2 mazzetti di foglie di salvia (che coltivo io)
2 rametti di rosmarino (che coltivo io)
olio evo siciliano
sale grosso
1 cucchiaio enorme di dado vegetale bimby


Crostini superpiccanti

1/4 di pagnotta di grano duro fatta con mdp
olio piccante
1 peperoncino grosso sottolio farcito con olive e capperi


Innanzitutto tritare con la mezzaluna la cipolla, la salvia e il rosmarino.
Mettere in pentola il trito con due cucchiai abbondanti di olio. Coprire e far stufare leggermente.
Aggiungere il mix di cereali e legumi (precedentemente lavato bene sotto acqua corrente), rosolare.
Aggiungere l'acqua e portare ad ebollizione.
Unire sale e dado vegetale e continuare la cottura per almeno un'ora e mezza.

In una padella far dorare il pane tagliato a tocchetti con il peperoncino sminuzzato e l'olio piccante.

Zuppa autunnale

Servire in ciotole o tazze la zuppa e adagiarvi sopra i crostini super piccanti. (con qualche pezzetto di peperoncino)

Zuppa di cereali e legumi con crostini piccantissimi

Buon appetito

Visto che le zuppe mi ricordano molto la meravigliosa Toscana io abbinerei un buon Rosso di Montalcino!
che ne pensate???

Con questa ricetta partecipo al contest di Olio e aceto per la categoria PEPERONCINO


mercoledì 17 ottobre 2012

Lasagne "leggere" con ragù e melanzana in versione finger food

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Quando ho visto da Antonella il contest "Il vostro piatto preferito" mi sono subito detta: voglio partecipare assolutamente e preparerò un primo piatto, infatti anche quando devo scegliere al ristorante nel menù che mi viene proposto, i primi piatti sono quelli che attirano subito la mia attenzione.

E se devo fare un'ulteriore scelta tra gli innumerevoli primi piatti che adoro....???

Le lasagne la fanno decisamente da padrone!

I motivi sono:
* sono versatili, la pasta casalinga è senza dubbio il top, ma anche con la pasta fresca del banco frigo o quella secca vengono sempre benissimo!
* si possono variare i sughi che le accompagnano: di carne, di verdura, in rosso, in bianco
* anche la cremosità si può ottenere con besciamella tradizionale, o con latte di soja, di riso, di avena a scelta

Passiamo alla ricetta per il contest di Antonella per la sezione Primi Piatti.




Ho realizzato sia il sugo che la besciamella con il bimby, ma potete tranquillamente effettuare la cottura tradizionale.



Ingredienti e procedimento

1 confezione di pasta fresca per lasagne

°°°°°°°°°°°
400 gr di carne trita magra
1 scatola di Polpa Pomì Pomodori a cubetti da 400 gr
1 melanzana viola bio tagliata a cubetti
birra chiara per sfumare
1 gambo di sedano
1 cipolla bianca piccola
4 bacche di mirto
sale e pepe q.b.

Inserire sedano, cipolla (a piacere anche carota) e birra a vel 4 per 3 minuti a 100°
Inserire la carne trita, i pelati, la melanzana, le bacche di mirto, sale e pepe e cuocere per 20-25 minuti a vel 1 temp.100° (se necessario abbassare la temperatura, o aggiungere un misurino di acqua)

°°°°°°°°°°°°

1 dose di besciamella fatta con il bimby:
500 ml di latte di soja
55 gr di farina
30 gr di margarina
1/2 cucchiaino di sale
1 grattatina di noce moscata
pepe bianco

Inserire tutti gli ingredienti nel boccale 7 minuti a vel 4 temp. 90°

°°°°°°°°°°°

Una volta pronti gli ingredienti procedere all'assemblaggio delle lasagne:
- uno strato di pasta
- uno strato di besciamella
- una strato di pasta
- uno strato di ragù
Terminare con besciamella e ragù amalgamati insieme e mezzo bicchiere di acqua.

Cuocere in forno caldo a 200°C per almeno 20-25 minuti.

Assemblaggio lasagne "leggere"


Le mie lasagne le ho chiamate "leggere" perchè ho usato il latte di soja e sono quindi prive di lattosio e di colesterolo nella besciamella.
Il ragù è stato fatto senza soffritto e senza olio!!!
La versione presentata in finger food oltre a renderle simpatiche, riduce la porzione a piccoli quadrotti e  diminuisce le calorie senza rinunciare alla golosità delle lasagne!


Lasagne finger food
Consiglio:
* Si possono preparare anche in anticipo il giorno precedente il buffet e scaldare al micro prima di servirle
* Troverete nel mio blog un'altra versione di  finger lasagne molto simpatica


martedì 16 ottobre 2012

Pagnottelle arrotolate al sesamo nero per la 7 edizione del World Bread Day

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Oggi 16 Ottobre si festeggia la  settima edizione del World Bread Day.


World Bread Day 2012 - 7th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!


Troverete tutte le informazioni nel blog italiano di riferimento qui e il form per iscrivere la vostra ricetta e il  vostro blog li troverete qui. Grazie quindi a Cindystar e Zorra!!!

La mia ricetta è semplice, un pane soffice e goloso che si può preparare per rendere simpatica una cenetta tra amici.


Vi occorrono:
240 gr di farina manitoba
130 gr farina 0
130 gr farina 00

300 gr di acqua gasata
6 gr di lievito di birra (un quarto di panetto)
1 cucchiaio di malto d'orzo
15 gr sale

olio evo q.b.
semi di sesamo nero q.b.

Come fare:
Impastare o in una planetaria, o in un robot da cucina o a mano le farine, l'acqua nella quale avrete sciolto il lievito a temperatura ambiente, il sale e il malto.

Lasciare riposare almeno 4 ore in una ciotola coperta.

Rompere la lievitazione e lasciare riposare ancora almeno un'ora.

A questo punto dividere l'impasto in due porzioni, formare dei rettangoli e cospargerli di olio e semi di sesamo nero. Arrotolare per il lato corto lasciando la piega sotto, già appoggiati sulla teglia che infornerete.
Formare delle piccole incisioni sulle superfici ed oleare bene.

Dopo aver riposato ancora circa un'ora, mettete in forno. Io ho cotto nel mio fidato forno a legna, la temperatura era oltre i 300°C e vogliate perdonarmi ma non ho contato il tempo. Di solito controllo la doratura della superficie per verificare la cottura.

Pagnottelle arrotolate al sesamo nero

Il pane ottenuto è estremamente soffice, simpatico da vedere, anche una volta tagliato e soprattutto molto digeribile.


Particolare delle pagnottelle all'interno

Grazie per la vostra gentilezza e per i vostri messaggi che mi lasciate sempre, sono un po' lenta nel passare da voi, abbiate pazienza!

Un grazie di cuore alla mia dolce amica Stefania di Nuvole di farina per avermi invogliato a partecipare a questa bella iniziativa!!!

lunedì 15 ottobre 2012

Cucina Regionale Piemontese: Risu e castògne sèche

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Eccoci nuovamente al nostro appuntamento con la raccolta di ricette e idee dall'Italia che cucina.
Seguendo la stagionalità oggi vi parleremo di

Castagne e/o frutta secca

Quale argomento migliore per festeggiare la metà del mese di ottobre. Nei boschi le foglie iniziano ad ingiallire, si raccolgono funghi, castagne, frutta secca e le preparazioni che riusciamo a proporre in tavola riportano i colori e i profumi della natura! che ne dite di fare un giro per le regioni??


FRIULI VENEZIA GIULIA: Torta povera di "Nuvole di farina"
PIEMONTE: qui da me

La castagna è il frutto del castagno, un frutto "secco" non polposo, racchiuso in un involucro spinoso (il riccio) eppure da sempre presente nella tavola degli Italiani; nelle zone più povere era il sostentamento per il lungo inverno, i contadini si nutrivano e sopravvivevano grazie alle castagne. Anche il Piemonte vanta una cultura a livello di produzione di castagne e suoi derivati, infatti vengono coltivate, raccolte e lavorate già in loco. Si trovano sciroppate, glassate, secche, sotto forma di confetture, di farine, nei liquori e nelle birre.
La castagna ha un alto potere nutritivo, (200kcal ogni 100 gr!!!), ricca di fibre, di zuccheri e di sali minerali.

Ma è inutile dilungarmi, della castagna saprete già tutto...


Passo alla ricetta in dialetto (tratta da "I novesi a tavola") a grande richiesta, visto che non le mettevo da un bel po'.

Trai èti id castògne sèche
trai èti id risu
trai cugè d'oriu
ina sigula
in cugiò id pursème trigò
vèin biancu
brodu

Metì a bògnu è castògne per almenu 16 ure. Faje buji per 2 ure nt-l-ègua sarò e un cugiarein d'oriu.
Faj in sufritu id sigula e purseme, metighe u risu, lasanda cose cmè fò un risotu, prima ncu i vèin biancu e poi è brodu. Aa fein susajighe è castògne scuraie e fai cose per un menutu.

Risu e castògne sèche


Ingredienti
3 etti di castagne secche
3 etti di riso
3 cucchiai di olio
una cipolla
un cucchiaio di prezzemolo tritato
vino bianco (Gavi)
brodo vegetale
sale
Procedimento
Mettere a bagno le castagne per almeno 16 ore. Farle bollire per 2 ore in acqua salata con un cucchiaio di olio. Fare a parte un soffritto di cipolle e prezzemolo, aggiungere il riso e fare cuocere come per fare un risotto, prima con il vino bianco, poi con il brodo. Alla fine aggiungere le castagne scolate e far cuocere ancora qualche minuto.

Riso e castagne secche

note:
* si può sostituire il prezzemolo con il rosmarino
* a piacere presentare con una macinata di pepe nero
* servire con un buon vino della zona: Gavi, io dico che sta bene e voi???

Il Gavi è un vino prodotto in provincia di Alessandria, in un territorio di 10 comuni, Gavi compreso. L'uva dalla quale si ottiene questo vino è il cortese. Può essere vinificato fermo, frizzante o spumante.
Il suo colore paglierino e il profumo delicato sono unite da un sapore asciutto, è un vino armonioso, con una alcolicità intorno ai 10.5°. Come molto vini bianchi si presta ad un consumo entro i due anni dalla vendemmia, ma vi garantisco che regge bene se conservato a dovere anche i 5-6 anni. Io ho aperto una bottiglia del 2009 Gavi DOCG La Maddalena della Cantina Produttori del Gavi.


giovedì 11 ottobre 2012

I rabaton (cucina tipica alessandrina)

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Non so voi, ma qui a casa mia i libri di ricette sono presenti in modo massiccio ben sistemati nella libreria. Se dovessi ad occhio cercare di ricordarmi gli argomenti principali, so che perderei subito la scommessa, forse non mi ricordo nemmeno tutti quelli che ho.
Ci provo...

raccolte cucchiaio d'argento (5 o 6 cofanetti)
pane e focacce (almeno 3 o 4)
pasta e primi piatti (qualcuno)
chef stranieri (almeno 3)
cucina regionale (solo 4 sul piemonte, più altre regioni)
antonella clerici (almeno 4)
benedetta parodi (i primi due)

E voi quanti libri di cucina avete??? immagino tantissimi, ma almeno li consultate? io a volte mi metto lì e li sfoglio alla ricerca dell'ispirazione.

Ed è proprio in uno di quelli di Benedetta Parodi (di origine Alessandrina) che ho trovato la famosa ricetta de "I rabaton".

Di che cosa si tratta? E' un primo piatto che deve il suo nome da un  vocabolo del nostro dialetto: il verbo  "rabattare" cioè rotolare, infatti questa delizia prima di finire in pentola, proprio come dice Benedetta deve "rabattarsi" per bene nella farina!

Credo che in altre parti d'Italia ci siano preparazioni simili, ma a volte differiscono per qualche ingrediente e soprattutto per il nome che cambia di zona in zona. Ditemi come li chiamate dalle vostre parti: aggiornerò in fondo il post man mano!

Vi trascrivo la ricetta pari pari dal libro, anche se io sono andata ad occhio ed ho naturalmente fatto una sostituzione!!!

Vi occorreranno:

300 gr di biete (io ho usato gli spinaci a foglia liscia dell'orto bio di papà)
200 gr di ricotta
2 uova (io bio)
150 gr di grana
noce moscata
pan grattato
farina
brodo (io vegetale con dado bimby)
burro
salvia (io maggiorana)
sale q.b.

Cosa dovete fare:

Lessare le biete, strizzarle per bene e passarle al mixer. Io l'ho fatto con gli spinaci.
In una ciotola mescolare la verdura, la ricotta, le uova, il grana, noce moscata, sale e aggiustare con pan grattato per ottenere un composto con cui farete delle polpette allungate.
Rotolarli nella farina e farli lessare in brodo vegetale, avendo cura di raccoglierli appena salgono a galla con la schiumarola ed adagiarli subito in una teglia imburrata.


Cospargere di grana, burro e salvia (io maggiorana) e farli gratinare in forno caldo per pochi minuti, giusto il tempo necessario per sciogliere il formaggio.



Spero che questa preparazione tipica dell'alessandrino sia di vostro gradimento, a noi piacciono tantissimo, sia con le biete che con gli spinaci. Abbinateci un buon Gavi e rimarrete stupiti!!


Da voi si chiamano:

Quenelle (Memento solonico)
Gnudi (Sapori di casa mia)&(Le delizie della mia cucina)&(Note di cioccolato)
Malfatti (Zibaldone culinario)&(Briciole di Clo)

Grazie anche a Benedetta Parodi per lo spunto!!!

mercoledì 10 ottobre 2012

Tranci di tonno gratinati con pane integrale e datterini

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La Contea di Camelot è terra di confine, è terra di collina, è terra di gente semplice ... io sono un pò lo specchio di questa mia terra.  Io sono Artù, sono "dura" come le terre di confine, qui dove si incontrano le quattro regioni e le relative provincie (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia), io sono un "saliscendi" come le mie colline, giornate felici, giornate buie e cupe si alternano, l'umore sale e scende come i miei vigneti che si perdono a vista d'occhio e si bloccano al limitare dei boschi, io sono semplice,come la gente della mia Camelot, perché io sono così ...come mi leggete ogni giorno!


Passiamo alla ricetta, oggi un piatto a base di pesce, non leggete molte varianti con questo ingrediente  nel mio blog, proprio perché mi è difficile reperirlo di buona qualità, e quindi mi tocca ogni tanto ripiegare su quello surgelato.



Cosa occorre:
4 tranci di tonno surgelato
2 confezioni di Pane Pema 8 Cereali (totale 4 fette)
un ciuffo di prezzemolo biologico (mia coltivazione)
1 spicchio di aglio rosa francese
peperoncino in polvere biologico
pomodori datterini biologici
olio evo saporito siciliano

Come fare
Lasciare scongelare i tranci di pesce in frigorifero. Lavarli sotto l'acqua e tamponarli con carta assorbente per bene.
Adagiare i tranci in teglia dopo aver versato un filo di olio evo saporito.
In un mixer frullare prezzemolo, aglio, Pane Pema, peperoncino.

Tutto pronto???


Con questo composto coprire i tranci di pesce, adagiarvi sopra i pomodori datterini tagliati a metà, cospargere con un filo di olio.
Infornare a 200°C per circa 20 minuti, se i tranci sono spessi, oppure qualche minuto meno. Volendo potete accendere negli ultimi minuti anche il grill, per realizzare meglio l'effetto gratinato, ma occhio a non bruciare i pomodorini!!

Tranci di tonno gratinati con pane Pema

Servire caldi con un buon ...vino piemontese, perchè no?? Un Roero Arneis è un vino tipico piemontese, prodotto con le omonime uve, il colore è paglierino, il profumo fresco, il gusto armonico ed elegante. Credo che questo vino sia in grado di rendere questo piatto davvero speciale!

martedì 9 ottobre 2012

Torta al tè matcha (senza lattosio)

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Eccomi!!! vi sono mancata???
Sono due giorni che manco dal blog con post o ricettine, ieri ho provato a cambiare look al blog, ma il marito che è molto critico mi ha bocciato subito le varie proposte e così sono ritornata al mio solito calicino di vino che mi rappresenta...voi che ne pensate?

Da qualche tempo ho scoperto un negozietto stupendo in una cittadina vicino a me, una rivendita di tè, teiere, tazze, caffè, miscele, zuccheri e tisane....insomma un paradiso!
Non potevo non provare il famoso tè matcha, ingrediente insolito che si vede spesso nei blog di ricette e che le foodblogger più "famose" hanno già testato da tempo....io sono lenta, che ci volete fare? L'ho provato nei Biscottini al tè matcha quando ho proposto il mio bento. Ed ora torno con questa torta veloce e sofficissima!


Il tè matcha è un famoso tè verde giapponese usato per la cerimonia del tè. Le foglie cotte a vapore vengono asciugate e ridotte in polvere finissima della consistenza dello zucchero a velo. Viene usato in numerosi preparazioni come biscotti, gelati, cioccolatini, per il suo colore piacevole e naturalmente verde chiaro....


Prendete dalla dispensa e dal frigo:

4 uova biologiche
200 gr di zucchero
200 ml di latte di soja
100 ml di olio di semi (io ho usato mais)
320 gr farina Antigrumi Molino Chiavazza
1 bustina di lievito biovegan
1 e 1/2 cucchiaino di tè matcha

Procedete così:

Miscelare tutti gli ingredienti con un robot da cucina, io ho usato il bimby mettendo tutto insieme a vel 4-5 per circa 30-50 secondi.

Versare il composto in una teglia. Io ho utilizzato lo stampo in silicone a forma di campana di Happyflex. Ho verificato la cottura con la prova stecchino ed in totale il tempo di cottura è risultato di 40 minuti.

Ho sformato la torta e l'ho cosparsa di zucchero velo al tè matcha. Per ottenere questo zucchero a velo ho frullato a vel. turbo 5-6 cucchiai di zucchero con mezzo cucchiaino di tè verde.

Torta al tè matcha


Il risultato è sorprendente, una torta soffice ma compatta, tiene bene la fetta, anche se inzuppata! si può assaggiare anche al naturale, magari con una pallina di gelato alla vaniglia a fianco!


La torta è totalmente priva di latticini, quindi adatta agli intolleranti. Il latte di soja può essere sostituito a piacere con latte di avena o di riso!


Note: le tazzine sullo sfondo arrivano dalla Grecia, un regalo dei miei cognati portato da una delle loro vacanze di qualche anno fa! non sono carinissime??

sabato 6 ottobre 2012

Palline di semolino di nonna Adele: Quanti modi di fare e rifare

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Onestamente ero sicura di non riuscire a partecipare questo mese alla bellissima iniziativa del Quanti modi di fare e rifare, ma talmente mi piace questo gruppo e talmente ero curiosa di provare una ricetta insolita, che ho cercato di fare il possibile ed infatti....eccomi qua!

Un grazie doveroso va ad  Anna e ad Ornella per il gran lavoro che ogni mese fanno per tutte noi.
Un grazie anche alle dolcissime apine che oggi ci hanno concesso la ricetta del cuore, la ricetta di nonna Adele, questa la ricetta da cui abbiamo preso spunto. Un'insolita preparazione con un ingrediente poco sfruttato: il semolino.

Le palline di semolino di nonna Adele


Ingredienti (io ho fatto metà dose, visto che siamo solo in due in famiglia)
500 ml di latte intero
125 gr di semolino
25 gr di burro
1 tuorlo d'uovo biologico grande
25 gr di parmigiano reggiano grattugiato
1 pizzico di sale

Preparazione:
Mi sono attenuta scrupolosamente alla ricetta originale. Vi trascrivo il tutto:

Mettere il latte in una casseruola, quando si alza il bollore, versare il semolino a pioggia come per fare una polentina. Mescolare e cuocere qualche minuto. Togliere dal fuoco.
Mescolando bene aggiungere in ordine il burro, il rosso d'uovo, il formaggio e il sale.
Versare il composto in un piatto e far raffreddare. Formare delle palline e adagiarle su un piatto.

Le palline pronte per la cottura

Far bollire acqua salata e cuocerle poche per volta, scolarle quando vengono a galla.

Le Apine consigliano di condire con burro fuso e formaggio grattugiato, e di servire o in monoporzione o in un bel piatto unico, formando una sorta di cupola, per fare una bella figura in tavola.

Doppio condimento per le palline di semolino

Io ne ho approfittato per provare anche l'abbinamento con il pesto genovese, visto che ne avevo giusto un paio di cucchiai avanzati in frigo. Ho presentato in cocotte monoporzione ed è stato un vero e proprio successo!! grazie per la bella ed interessante ricetta!



Appuntamento il 6 Novembre con Lasagne di panissa con broccoli e pecorino romano di "Nanocucina"


giovedì 4 ottobre 2012

Focaccia salata profumata alla salvia (cotta nel forno a legna)

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L'ispirazione è nata non appena i miei suoceri hanno acquistato un forno a legna di nuova generazione. Praticamente si tratta di un vero e proprio forno ma che si alimenta a legna, in un apposito vano di combustione, tale aria calda viene immessa nella camera di cottura e volendo si può forzare con l'apposita ventola. Il ripiano di pietra refrattaria è di 40x60cm, più una griglia al secondo livello.


Dopo qualche tempo, il mio adorato maritino ha deciso di regalarmi il gioiello, quel gioiello....ma che trilogy o brillo di tiffany??? che avete capito....lui il mitico forno a legna, così dopo qualche modifica (giusto una parete da abbattere) e un trasloco di una stanza,....il forno troneggia nella mia cucina. Sono ormai passati tre anni e mezzo e mi rendo conto che la spesa è stata decisamente ben sfruttata!!!
Il giorno in cui si decide di accendere il forno io inizio ad impastare e il marito si occupa di accensione e "gestione cottura"....una collaborazione perfetta!!

Vi lascio la ricetta di una delle focacce meglio riuscite (a detta del marito).
Focaccia salata alla salvia

Ingredienti
250 gr farina manitoba
150 gr farina 0 bio
100 gr farina 00
6 gr di lievito di birra fresco
300 gr di acqua
1 cucchiaio di malto di orzo bio
15 gr di olio
10 gr di sale
2 cucchiai di salvia essicata sbriciolata
6-8 foglie di salvia fresca

per condimento
olio, acqua, fleur de sel de Camargue


Procedimento
Impastare con robot da cucina, planetaria, bimby o a mano, ottenendo una bella palla di pasta.
Conservarla in una ciotola oleata e coperta. Lasciare lievitare almeno 3 ore.
Stendere l'impasto in una teglia oleata, preparare un'emulsione con acqua e olio e cospargerne la superficie con un pennello da cucina, formando con le dita delle belle fossette, dove la parte liquida si fermerà. Spolverare con il fleur de sel de Camrgue.
Lasciare lievitare ancora una mezzora. Infornare e cuocere finchè la superficie non risulterà dorata.

Focaccia alla salvia 


(mi risulta difficile darvi i tempi visto che cuocio sempre ad occhio, e ad esempio questa volta eravamo intorno ad una temperatura di 350°C)

Focaccia in cottura


Grazie ad Ecobioshopping per la praticità del suo Vassoio ovale in foglia di palma adatto per gli happy hour o le degustazioni in compagnia di amici! Pratico, leggero e antiurto....

martedì 2 ottobre 2012

Grappa alle pere (di nonno Peppe)

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In questi ultimi post ho voluto dedicare le ricette ad alcune amiche blogger che ho avuto modo di conoscere durante questo anno trascorso insieme.
Questa ricetta nello specifico mi è stata gentilmente concessa dalla carissima Stefania di "Nuvole di farina" una ragazza meravigliosa che ho avuto modo di conoscere proprio in questo periodo un anno fa, questo è il post del nostro incontro! Con lei ho condiviso un contest doppioun mycs menuun contest per il mio blog-compleanno (lei una delle mie giurate)....insomma questi sono solo alcuni dei momenti di condivisione....Quindi colgo l'occasione per ringraziarla di tutto quello che al di fuori del blog è nato e un grazie doveroso e particolare al suo nonnino Peppe, che sarà orgoglioso di noi e della nostra amicizia, nata per caso e cresciuta ogni giorno di più!

La ricetta è stata davvero un successo!
Anche la mia mamma l'ha preparata e tutti gli amici che hanno assaggiato questa delizia ci hanno fatto i complimenti

Ingredienti
1 litro di grappa bianca (io ho usato la grappa sarda filu 'e ferru)
4 pere (io 8 piccole biologiche dell'albero di papà)
50 gr di zucchero

Procedimento
Ho tolto la buccia e tagliato a spicchi le pere, perchè essendo bio, talvolta si rischia di trovare l'ospite!
Ho messo in un capiente vaso di vetro che si può chiudere ermeticamente, la grappa, lo zucchero e le pere.
Ho riposto al buio in cantina per un mese, di tanto in tanto andavo a scuotere il composto che con il passare dei giorni assumeva un bellissimo colore dorato.
Ho tolto le pere e ho filtrato con filtro per liquori e imbottigliato la grappa pronta per essere consumata.




La grappa Filu 'e ferru è un'acquavite di vinacce molto forte. E' prodotta in Sardegna. Si chiama così perchè nell'ottocento la grappa e gli alambicchi  venivano nascosti sotto terra, perchè la produzione  era clandestina,  per ritrovare il luogo esatto veniva conficcato nel terreno un pezzetto di fil di ferro.

In questo modo abbiamo "reso morbida" questa grappa così penetrante e con gradazione alcolica molto elevata!


ps. oggi 2 ottobre è la festa dei nonni, io dedico questa ricetta ai miei quattro nonni che sono già volati in cielo, a tutti i nonni che ci hanno sostenuto, a nonno Peppe che ha la paternità di questa ricetta, e a tutti i nonni del mondo. Anche a chi non è ancora nonno/a ma sono certa saprebbe esserlo in modo stupendo!

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Con questa ricetta adatta ad essere proposta come regalino di Natale vorrei partecipare al divertente contest di Lucia di "Tra cucina e pc"


lunedì 1 ottobre 2012

Cucina Regionale Piemontese: Cognà (Mostarda d'uva)

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Questo primo appuntamento del mese di ottobre, all'inizio di questo autunno così diverso dal punto di vista meteorologico a nord con  rovesci piovosi, nebbie e temperature in ribasso,  mentre a sud regala ancora temperature quasi estive e giornate soleggiate noi del gruppo più carico del web, nel nostro tour regionale vi parleremo di

Uva/vino

Quale argomento migliore potevamo scegliere??
Ecco cosa abbiamo cucinato per voi!

FRIULI VENEZIA GIULIA: Gran pampel di "Nuvole di farina"
PIEMONTE: qui da me 


L'argomento trattato questa settimana è stato per me motivo di grande crisi mistica per la scelta della ricetta, perchè avevo già proposto Il brasato al Barolola gelatina di pesche e Brachetto che sono due delle ricette più famose...avrei potuto farvi un risotto, dei canestrelli, le pere al vino, oppure parlarvi di una delle nostre numerose doc o docg ed invece...

... il maritino mi ha portato a casa del mosto d'uva, prezioso e profumatissimo liquido ottenuto dalle uve appena vendemmiate, dopo averle pigiate e deraspate. Questo liquido se viene lasciato fermentare (con o senza le bucce e i vinaccioli) diventerà il famoso nettare degli dei o VINO.

La Cognà detta cugnà è una specialità tipica piemontese, in particolare del Monferrato e del Cuneese. E' una  via di mezzo tra una salsa ed una confettura. Gli ingredienti base sono uva (mosto), mele, pere, cotogne, fichi, nocciole...ed altri variabili a piacere. Si usa per accompagnare i bolliti (il famoso bollito misto alla piemontese) e i formaggi.

La mia ricetta è tratta da "La cucina piemontese" di ed. Newton & Compton 

Ingredienti
5 litri di mosto d'uva
500 gr di fichi
300 gr di mele cotogne
300 gr di pere
6 gherigli di noci
10 nocciole 
2 chiodi di garofano
1 frammento di cannella

Procedimento
In una pentola alta mettere il mosto e cuocerlo lentamente finchè sarà ridotto alla metà.
Aggiungere le mele, le pere, i fichi tagliate a pezzi e cuocere per circa un'ora.
Preparate pestandole in un mortaio le noci, le nocciole, i chiodi di garofano e la cannella.
Aggiungere tale composto in pentola e cuocere qualche minuto ancora.
Mettere in vasi di vetro sterilizzati e conservarla al fresco. 



Come molte delle ricette della tradizione si trovano diverse varianti, in base alla reperibilità degli ingredienti nella campagna ogni cuoca creava la propria ricetta personale.

Essendo io molto allergica alla nocciola l'ho dovuta sostituire con i pinoli, senza aggiungere noci.
Ho usato solo mele cotogne, pere e mele di campagna e non i fichi perchè le forti piogge hanno rovinato il raccolto. Diciamo che ho creato anche io la mia variante.




Non mancate al prossimo appuntamento con la raccolta di ricette regionali, lunedì 15 ottobre!

Con questa ricetta partecipo con grandissimo piacere al contest della cara Elena di "A pancia piena si ragiona meglio"

Ora ho un dubbio, la metto nella categoria dolci o salati??? Elena cara vedi tu!!!