Cucina e territorio di casa nostra
presenta
Castagne e vino
- Cucina della Lombardia: Busecchina
- Cucina del Friuli Venezia Giulia: Mele col vino bianco - Mei cul vin blanc
- Cucina del Piemonte: Vino bollito (Vèin brulé)
- Cucina della Toscana : Lasagne bastarde o "Armelette"
- Cucina del Lazio: castagnaccia
- Cucina della Campania: Le allesse
- Cucina della Basilicata: Crostata con il castagnaccio
- Cucina della Sicilia: Fasuoli e cruzzitieddi
- Cucina dellaCalabria: Pitticelle 'i castagne
Cucina del Piemonte .... oggi cuciniamo con il VINO
Vino bollito detto "véin brulé"(nel dialetto novese, provincia di Alessandria) è una preparazione tipica del periodo freddo soprattutto nelle campagne e nelle zone di alta collina. La diffusione della ricetta in rete è talmente alta che quasi non volevo nemmeno condividerla. Ma basta digitare in un motore di ricerca vin brule - Piemonte che troverete circa 43000 links che non sono bazzeccole! sicuramente la ricetta non è una e sola, ma varia di famiglia in famiglia e di zona in zona.
Oggi vi racconterò della mia versione che prende spunto da un libro dialettale che adoro "I novesi a tavola" e nel quale si trovano spesso spunti per sorridere un pochino:
"quando i dottori erano pochi e i medicinali quasi una rarità era in uso la ricetta del vicino e dell'amico.....(infusi, impiastri, ...) - e qui l'autore dice - ...a casa mia, essendo tutti di buon bicchiere, si curavano le malattie con il vino cotto e, sinceramente, esclusi i casi di fratture, si ottenevano discreti miglioramenti"
Vino bollito
- In una pentola di coccio versare un litro di vino rosso (dolcetto - nebbiolo).
- Aggiungere pezzetti di cannella, chiodi di garofano, buccia di limone.
- Coprire con carta straccia e far bollire pochi minuti
- Appena noterete che la carta sarà inumidita fare un foro al centro e accendere il fuoco (questa operazione serve per annullare la formazione di alcol etilico che si è formato in ebollizione, come consiglia l'autore!)
- Servire in tazze calde
consiglio
Se potete non acquistate i vini brulé già pronti solo da riscaldare, nè tantomeno i preparati di spezie. Spesso sono prodotti con vinelli di bassa qualità, il cui gusto viene coperto da quello di spezie e zucchero. Ci vuole davvero poco per prepararlo in casa. Si conserva in frigo anche un paio di giorni, basta scaldarlo prima di consumarlo. Ma ricordatevi di riporlo dopo averlo filtrato ed aver eliminato spezie e scorze altrimenti rimane troppo carico e forte di aroma.
A piacere potete aggiungere noce moscata, pepe, zenzero, scorza di arancia, tocchetti di mela e pera e zucchero.
A piacere potete aggiungere noce moscata, pepe, zenzero, scorza di arancia, tocchetti di mela e pera e zucchero.
Vein brulé |
Il Dolcetto è un vitigno (da cui prende il nome anche il vino) tipicamente diffuso in terra Piemontese. Il vino è ottenuto in purezza con uve dolcetto al 100%, il suo colore rosso rubino, profumo vinoso, morbido e armonico,
A seconda della zona di produzione troviamo:
Dolcetto d'Acqui
Dolcetto d'Alba
Dolcetto d'Asti
Dolcetto delle Langhe
Dolcetto di Diano d'Alba
Dolcetto di Dogliani
Il Superiore viene invecchiato dai 10 ai 14 mesi.
Il Nebbiolo è un vitigno a bacca nera diffuso in Piemonte soprattutto per la preparazione di vini da invecchiamento. Il nome pare provenga dal fatto che spesso la sua vendemmia è tardiva quando proprio iniziano a salire le prime nebbie. O alcuni riferiscono che l'acino ricoperto da molta pruina le conferisca questo aspetto nebbioso opaco.
Viene vinificato spesso in purezza grazie alle sue caratteristiche organolettiche che lo rendono stabile sia come aromi che come colore. Note fruttate, e di spezie sono la sua caratteristica principale. Da questi ricchi grappoli nascono i famosi Barolo e Barbaresco.
Dal punto di vista culinario il Vin Brulé è una preparazione di vino rosso, (zucchero), spezie, diffusissima anche nei paesi europei del nord, e in quasi tutta l'Italia del nord. E' davvero immancabile nei mercatini di Natale e nella zona del Piemonte è diffuso nelle feste di paese nel periodo che va dall'Avvento al Carnevale. Dal punto di vista conviviale spesso si trovano a condividere un bicchiere di vin brulé (magari preparato dalle associazioni degli alpini, maestri nella preparazione), sui sagrati delle chiese, appena terminata la messa, sia uomini che donne, fedeli e non.